{"id":335,"date":"2021-06-13T00:39:52","date_gmt":"2021-06-12T22:39:52","guid":{"rendered":"\/?page_id=335"},"modified":"2022-05-06T10:34:22","modified_gmt":"2022-05-06T08:34:22","slug":"un-motore-di-creazione-e-configurazione-dei-servizi","status":"publish","type":"page","link":"https:\/\/opencityitalia.it\/un-motore-di-creazione-e-configurazione-dei-servizi\/","title":{"rendered":"Un motore di creazione e configurazione dei servizi"},"content":{"rendered":"\n

Sebbene il punto di forza di OpenCity sia la presenza di modelli di servizi digitali gi\u00e0 definiti e pronti all\u2019uso crediamo sia altrettanto importante dare ai Comuni e agli enti locali la possibilit\u00e0 di personalizzarli e di crearne di nuovi. Per questo motivo abbiamo creato un ambiente di back-office dedicato che permette di introdurre quegli elementi di flessibilit\u00e0 necessari a garantire le specifiche esigenze dell\u2019ente. A questo livello l’ente si trova nelle condizioni di realizzare alcune azioni di configurazione tra cui il descrivere il servizio in base ad un format predefinito (vedi il catalogo dei servizi<\/a>), programmare la data di apertura e chiusura automatica del servizio, definire i requisiti specifici necessari all’utente per attivare il servizio e altre opzioni. Una volta creata la prima istanza di un servizio (es. bonus alimentare) l’ente \u00e8 nelle condizioni di configurare nuove istanze (es. bonus casa) duplicando il servizio gi\u00e0 creato e modificandone la configurazione in autonomia. Alcuni opzioni sono a disposizione dei funzionari (per esempio dei responsabili del servizio) mentre altre sono riservate ai responsabili tecnici dell\u2019ente.<\/p>\n\n\n\n

La piattaforma \u00e8 costruita secondo un modello a pattern e a microservizi, che possono essere visti come componenti (o “mattoncini”) che permettono di creare tutti i servizi: in questo modo configuriamo tutte le tipologie di servizi che l’ente offre ai cittadini utilizzando di volta in volta i moduli i moduli necessari<\/strong>: il modulo di attivazione e richieste di un autorizzazione o di un permesso (utile ad esempio per il servizio che consente il rilascio del contrassegno di parcheggio per persone con invalidit\u00e0), il pattern che prevede il rilascio di benefici o l’attivazione delle iscrizioni in funzione della posizione all’interno di una graduatoria (utile ad esempio per le iscrizioni al nido o per un concorso pubblico), la componente che gestisce i pagamenti (siano essi dovuti, come le multe, associati al rilascio di un servizio, o ricorrenti), il modulo che gestisce il rilascio di benefici economici o agevolazioni (utile ad esempio per determinare e accreditare l’importo di un bonus), quello per prenotare un appuntamento presso lo sportello di un ufficio dell’ente, e cos\u00ec via.

Gli enti possono adottare un approccio graduale alla digitalizzazione dei servizi. L’approccio suggerito dalle linee guida per la digitalizzazione dei servizi e dagli allegati agli avvisi PNRR che finanziano le attivit\u00e0 di sviluppo dei comuni suggeriscono di partire da pochi serviz<\/strong>i, modellarli e realizzarli in modo da creare un punto di riferimento e uno standard qualitativo<\/strong> (di efficacia e di esperienza d\u2019uso) al quale lo sviluppo di tutti gli altri servizi potr\u00e0 ispirarsi. Possiamo chiamare questi servizi – progettati per mostrare il potenziale di un approccio moderno ai servizi digitali – servizi flagship. <\/em>Nella scelta di quali servizi flagship<\/em> realizzare \u00e8 opportuno includere tutti i pattern di progettazione <\/strong>(modulo di pagamento, sistema di prenotazione, flusso di rilascio di un bonus, flusso di iscrizione che prevede una graduatoria, ecc.) in modo che ciascun pattern abbia almeno una reference implementation<\/strong>. A quel punto sar\u00e0 pi\u00f9 facile creare progressivamente altri servizi simili, con lo stesso livello qualitativo.<\/p>\n\n\n\n

Potrebbe interessarti<\/h2>\n\n\n\n