Sebbene il punto di forza di OpenCity sia la presenza di modelli di servizi digitali già definiti e pronti all’uso crediamo sia altrettanto importante dare ai Comuni e agli enti locali la possibilità di personalizzarli e di crearne di nuovi. Per questo motivo abbiamo creato un ambiente di back-office dedicato che permette di introdurre quegli elementi di flessibilità necessari a garantire le specifiche esigenze dell’ente. A questo livello l’ente si trova nelle condizioni di realizzare alcune azioni di configurazione tra cui il descrivere il servizio in base ad un format predefinito (vedi il catalogo dei servizi), programmare la data di apertura e chiusura automatica del servizio, definire i requisiti specifici necessari all’utente per attivare il servizio e altre opzioni. Una volta creata la prima istanza di un servizio (es. bonus alimentare) l’ente è nelle condizioni di configurare nuove istanze (es. bonus casa) duplicando il servizio già creato e modificandone la configurazione in autonomia. Alcuni opzioni sono a disposizione dei funzionari (per esempio dei responsabili del servizio) mentre altre sono riservate ai responsabili tecnici dell’ente.

La piattaforma è costruita secondo un modello a pattern e a microservizi, che possono essere visti come componenti (o “mattoncini”) che permettono di creare tutti i servizi: in questo modo configuriamo tutte le tipologie di servizi che l’ente offre ai cittadini utilizzando di volta in volta i moduli i moduli necessari: il modulo di attivazione e richieste di un autorizzazione o di un permesso (utile ad esempio per il servizio che consente il rilascio del contrassegno di parcheggio per persone con invalidità), il pattern che prevede il rilascio di benefici o l’attivazione delle iscrizioni in funzione della posizione all’interno di una graduatoria (utile ad esempio per le iscrizioni al nido o per un concorso pubblico), la componente che gestisce i pagamenti (siano essi dovuti, come le multe, associati al rilascio di un servizio, o ricorrenti), il modulo che gestisce il rilascio di benefici economici o agevolazioni (utile ad esempio per determinare e accreditare l’importo di un bonus), quello per prenotare un appuntamento presso lo sportello di un ufficio dell’ente, e così via.

Gli enti possono adottare un approccio graduale alla digitalizzazione dei servizi. L’approccio suggerito dalle linee guida per la digitalizzazione dei servizi e dagli allegati agli avvisi PNRR che finanziano le attività di sviluppo dei comuni suggeriscono di partire da pochi servizi, modellarli e realizzarli in modo da creare un punto di riferimento e uno standard qualitativo (di efficacia e di esperienza d’uso) al quale lo sviluppo di tutti gli altri servizi potrà ispirarsi. Possiamo chiamare questi servizi – progettati per mostrare il potenziale di un approccio moderno ai servizi digitali – servizi flagship. Nella scelta di quali servizi flagship realizzare è opportuno includere tutti i pattern di progettazione (modulo di pagamento, sistema di prenotazione, flusso di rilascio di un bonus, flusso di iscrizione che prevede una graduatoria, ecc.) in modo che ciascun pattern abbia almeno una reference implementation. A quel punto sarà più facile creare progressivamente altri servizi simili, con lo stesso livello qualitativo.

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Aspetti normativi

Nel rispetto del principio di autonomia degli enti locali, la piattaforma prevede un adeguato livello di personalizzazione dei servizi e la possibilità di configurarne di nuovi. In questo modo è possibile tenere conto delle specifiche esigenze e dell’autonomia di ciascun ente, senza rinunciare ai benefici derivanti dalla presenza di standard, processi e servizi testati su centinaia di comuni e altri enti locali.