Quello della pubblica amministrazione è un ecosistema complesso dove operano decine di migliaia di enti che a loro volta adottano soluzioni software per erogare servizi e rispondere ai problemi di cittadini e imprese.

L’interoperabilità rappresenta quindi un elemento strategico e un valore che OpenCity mette a disposizione degli enti locali, per annullare il lock in tecnologico, favorire l’efficacia delle soluzioni attraverso lo scambio di dati, evitare che gli utenti debbano inserire più volte dati che già sono nella disponibilità delle amministrazioni. Inoltre OpenCity è costantemente impegnata nel favorire l’integrazione con gli altri sistemi (a partire dai sistemi di protocollo) e con basi dati pubbliche con l’obiettivo di semplificare la vita del cittadino e l’efficacia delle soluzioni tecnologiche adottate dagli enti.

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Aspetti normativi

L’approccio all’interoperabilità è basato sulle indicazioni previste nel capitolo 5 del Piano Triennale per l’informatica della Pubblica Amministrazione e con il framework europeo per l’interoperabilità per il settore pubblico volto a creare servizi pubblici digitali interoperabili.

Aspetti tecnologici

Le API di OpenCity Italia sono in grado di far interagire sistemi esterni con tutti i contenuti del sito web e tutti gli elementi dell’area personale (pratiche, appuntamenti, pagamenti, etc): con i dovuti permessi è possibile leggere le risorse presenti, effettuare ricerche, esportare dati in altro formato e sempre via API aggiornarli o crearne di nuovi.

Questo rappresenta non solo la possibilità di fornire OpenData in tempo reale, senza dover scendere a compromessi con formati “poveri” di informazione (es: CSV), ma anche la possibilità di essere un nuovo frontend per sistemi legacy: un albo pretorio o informazioni rilevanti per la trasparenza possono essere pubblicate in Opencity senza necessità di costose personalizzazioni, ma usando semplicemente le API disponibili e il proprio personale interno o un fornitore che conosce già il sistema da integrare.

Allo stesso modo è possibile pubblicare nell’area personale riservata documenti e informazioni provenienti da altri sistemi e rilevanti per il cittadino: un modo efficace per fornire una comunicazione puntuale e sostituire l’invio di avvisi cartacei e  raccomandate.

Parallelamente, dedichiamo molto impegno all’integrazione dei sistemi di protocollo in uso negli enti. Infatti tutte le istanze che vengono presentate dal cittadino attraverso un sistema integrato, che prevedono l’autenticazione con SPID livello 2 e che si concludono con la conservazione sostitutiva (passando per il protocollo) hanno validità ed efficacia probatoria (vedi artt. 20 e 64 CAD). Questa proprietà consente di digitalizzare efficacemente il 100% dei servizi degli enti locali, senza che i cittadini si dotino di firma digitale. Infine, dialoghiamo con le basi dati pubbliche e siamo sempre attenti all’integrazione di nuove fonti dati, ogni volta che vengono rese disponibili dalla pubblica amministrazione: quest’approccio favorisce il principio once only (i cittadini non devono inserire più volte i propri dati quando disponibili), aumenta il livello qualitativo dei dati, permette di semplificare considerevolmente i servizi.